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Rappresentazione visiva dell'articolo: Il FAI DA TE tra mente e cuore

Autore: Franco Gironimo

Data di pubblicazione: 27 settembre 2019

Il FAI DA TE tra mente e cuore

Fin da piccolo sono sempre stato incuriosito dal comportamento delle persone. Quando i miei amici o le persone che frequentavo facevano qualcosa, io mi chiedevo sempre “perché lo ha fatto” o “perché lo ha detto”. 

Ancora oggi quando mi reco in ufficio mi piace ascoltare  quello che mi dicono i clienti,  mi piace analizzare quale sia il loro rapporto con il denaro, che insegnamento hanno ricevuto o meno dai propri genitori circa la gestione del denaro e analizzare le loro esperienze passata. Lo faccio con passione da sempre.

Ma all'inizio della mia attività (sono passati più di venti anni) ero incuriosito e meravigliato soprattutto da alcune cose che mi chiedevano.

Molte persone che sapevano che lavoro facessi, spesso mi chiamavano o mi fermavano per strada per chiedermi se “era il momento di entrare in borsa”. Dopo qualche battuta in cui chiedevo quanto fosse grande la borsa in cui volevano entrare, ci si fermava a parlare e immancabilmente iniziavo a interrogarli sul perché volevano comprare titoli, se sapevano cosa volevano fare e con quale obiettivo volevano fare questo tipo di investimento visto che quasi tutti avevano una famiglia. Con mia sorpresa le risposte che mi davano erano molto simili:

  1. Sto seguendo il telegiornale e da molto tempo il mercato (quello italiano) sta salendo
  2. Un mio amico (o qualche parente) ha comprato quel titolo e sta guadagnando un sacco di soldi.

Nel “Report on financial investments of Italian household” effettuato dalla Consob nel 2015 si evince la scarsa educazione finanziaria, mettendo in evidenza anche i principali errori che l’investitore italiano fai da te commette. In questo ci vengono in aiuto gli studi sulla finanza comportamentale che indaga in relazione il mercato finanziario e i principi di psicologia legati al comportamento individuale e sociale. Ne cito solo alcuni:

  1. Eccessiva sicurezza o overconfidence, quando si sopravvalutano le possibilità di successo sottostimando i rischi, arrivando così a valutazioni errate nelle proprie stime.
  2. Si parla di home bias quando si prediligono investimenti geograficamente vicini poiché si crede di conoscere meglio. È il caso di acquisti di Titoli di stato italiani o azioni italiane.
  3. Errore di conferma o confirmation bias quando si sottovaluta, o non si considerano, le informazioni che contraddicono il proprio punto di vista, oppure si tende a dare troppa importanza alle informazioni che supportano le proprie convinzioni o ipotesi.

Nella scelta degli investimenti non basta avere una buona tecnica, ascoltare i consigli di un amico o farsi travolgere dalle notizie dei telegiornali. È necessaria molta disciplina e l’aiuto di un consulente patrimoniale capace che con disciplina guidi i clienti ed eviti che facciano errori. Per questo motivo quei clienti ancora oggi mi ringraziano. 

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